Ho inviato tramite Facebook questa rischiesta al grande Giovanni Soldini.
Qualche mese fa avevamo avuto un "accenno di disponibilità" (all'epoca era stato Ottavio Coboldi a chiedere a Soldini la possibilità di averlo al MIP).
Ora ci riproviamo: speriamo di essere più fortunati.
Grandissimo (ho cercato nel mio vocabolario un altro titolo ma non sono riuscito a trovarne uno più appropriato) ,
sono Paolo Sito, presidente del MIP Sailing Club, l'associazione degli appassionati di vela del MIP, la Business School del Politecnico di Milano.
Probabilmente ti avrà parlato di noi Ottavio Ciboldi, nostro associato, ma visto che hai accettato la mia richiesta di amicizia mi permetto di farti una proposta in modo diretto.
Non ho molto spazio per cui vengo subito al sodo.
Nel caso, dopo che eventualmente mi avrai fornito un tuo contatto diretto, sarò certamente più dettagliato.
Per ora volevo solo sapere se era possibile immaginare una tua partecipazione ad una serata da organizzare presso le aule del MIP a Milano (zona Bovisa) in un periodo poco impegnativo della tua agenda (sarai tu a decidere quando) per parlare di Vela.
Sarebbe per noi oltre che un grandissimo piacere, anche il modo per dare visibilità del nostro progetto di vela all'interno della nostra comunità (stiamo organizzando la partecipazione alla regata di San Francisco della MBA Sailing League per il prossimo Ottobre).
Confido in un tuo riscontro (anche per dirci che non se ne può fare nulla ...... non si offende nessuno :-))
Saluti.
mercoledì 22 agosto 2012
sabato 4 agosto 2012
Acqua azzurra acqua chiara

E' così che
un anno intero di lavoro non ha portato tutto quello che volevo. Volevo fare
tanto per l'azienda per cui lavoro. Mi sentivo di spaccare il mondo ma alla
fine, se guardo i risultati, non mi sembra di aver potuto fare molto. Forse non
è dipeso tutto da me ma di sicuro non ho avuto la forza di cambiare lo status
quo. Sono convinto che l'ambiente in cui uno si trova ad operare influenzi
tantissimo la possibilità di ottenere risultati di successo, ma non posso comunque
ritenermi soddisfatto.
E allora prendiamoci
una sosta.
Riorganizziamo
le idee e guardiamo avanti.
Eppure non
posso dire di essere stato con le mani in mano.
domenica 28 agosto 2011
La mia lettera pubblicata su Repubblica
Su Repubblica di ieri (Sabato 27 Agosto) è stata pubblicata una mia lettera che nasceva come risposta a quella di una signora che aveva scritto al giornale due giorni prima manifestando la sua rabbia per il fatto che in Italia si pagano troppe tasse.
In pratica il ragionamento era: lo Stato non mi da nulla (!). Io che guadagno più di 150mila Euro (CENTOCINQUANTAMILA EURO!!!) non mi posso permettere di avere un auto decente (viaggio in una Golf vecchia di 5 anni) e sono costretta a pagarmi le visite mediche di specialisti direttamente senza avere diritto ad alcun rimborso.
Questo per giustificare il fatto che il prossimo anno la signora si trasferirà in Svizzera dove lavora già da qualche anno il marito. Insomma se ne va perché così potrà pagare meno tasse.
Mi ricorda - proprio per come è impostato il discorso - quello di un nostro Presidente del Consiglio che quando parlava di tasse parlava di un furto. Insomma lo Stato ti toglie i soldi dalla tasca senza pensare che le tasse si devono pagare perché uno Stato possa funzionare ed il fatto che si paghino troppe tasse significa che lo Stato funziona male e non il contrario. Conseguenza di questi ragionamenti è: invece di fare in modo che lo Stato funzioni bene e che quindi addirittura si potranno pagare meno tasse ed ottenere servizi ancora migliori, NON PAGHIAMO LE TASSE che è meglio per tutti. Ovviamente è meglio per chi di soldi ne ha tanti e non per quelli che dallo Stato devono vedersi garantiti alcuni servizi a cui non potrebbero accedere perché impossibilitati (una scuola decente ? un servizio di assistenza decente ? (oggi il Servizio Sanitario italiano è tra i primi nelle classifiche mondiali nonostante sia vituperato dai più), un sistema di trasporti decente ?)
Il problema, secondo me, non si risolve dicendo NON PAGHIAMO LE TASSE ma facendo in modo che questi servizi funzionino sempre meglio e soprattutto : non è che dei disservizi dello Stato deve lamentarsi uno che eventualemnte con i soldi che ha può ovviare in altro modo ma almeno che sia chi di quei servizi ne ha necessità per vivere in modo civile. Un po' di decenza!!!
In realtà la mia lettera era questa, ma quella pubblicata mi sembra un discreto sunto.
Carissimi
leggo con il solito, ahimè, senso di fastidio la lettera della vostra lettrice che dichiara il suo prossimo abbandono del nostro Paese (povera Italia).
Sono anch'io un napoletano non "trapiantato" ma semplicemente ospite -nonostante ci viva da più di quindici anni non mi considero un Suo cittadino a tutti gli effetti- della città di Milano. Anche io sono dirigente da dodici anni e sinceramente resto meravigliato di fronte al fatto che la gentile lettrice affermi che per pagare una visita specialistica sia costretta a pagare uno specialista. Io con il mio contratto da dirigente godo dell'assicurazione Fasdac che mi garantisce visite gratuite e soprattutto rapidissime (normalmente ho solo qualche giorno di attesa) senza spendere una lira. Viaggio in Mercedes che è l'auto totalmente spesata dalla mia azienda e di sicuro non ho a che fare con mezzi di trasporto sporchi e sempre in ritardo. Anche qui: ma in una città come Milano quanti sono i mezzi pubblici sporchi e sempre in ritardo? Non dico che non ce ne siano ma sul fatto che ne costituiscano una percentuale rilevante ho un grandissimo dubbio. Tutto questo per dire che posso interpretare la lettera della vostra gentile lettrice come uno sfogo di fronte forse all'ennesima decurtazione mentre tantissimi furbi che vivono in case superaccessiorate in centro e che godono di rendite non dichiarate, ne faranno a meno essendo per lo Stato semplicemente poveri. Non posso immaginare che si tratti invece della solita furba giustificazione per infierire contro le tasse pagate da poveri "privilegiati" (io con il mio reddito mi considero tale). Qualche anno fa mi è capitato di organizzare per il MIP un evento con il compianto professor Padoa-Schioppa che ci insegnava che le tasse servono allo Stato per creare servizi e non perché costituiscano un prelievo senza ritorno. Voglio continuare a credere che il Professore avesse ragione. Forse sta anche a noi renderci conto di cosa lo Stato ci mette a disposizione. Il problema è fare in modo che i servizi ci siano e batterci perché siano distribuiti nel modo più equo possibile. Andare in Svizzera non è la soluzione.
Con stima e rispetto.
Paolo Sitopaolo.sito@fastwebnet.it
Qui invece riporto la lettera della lettrice D.P. che ha "scatenato" il tutto.
In pratica il ragionamento era: lo Stato non mi da nulla (!). Io che guadagno più di 150mila Euro (CENTOCINQUANTAMILA EURO!!!) non mi posso permettere di avere un auto decente (viaggio in una Golf vecchia di 5 anni) e sono costretta a pagarmi le visite mediche di specialisti direttamente senza avere diritto ad alcun rimborso.
Questo per giustificare il fatto che il prossimo anno la signora si trasferirà in Svizzera dove lavora già da qualche anno il marito. Insomma se ne va perché così potrà pagare meno tasse.
Mi ricorda - proprio per come è impostato il discorso - quello di un nostro Presidente del Consiglio che quando parlava di tasse parlava di un furto. Insomma lo Stato ti toglie i soldi dalla tasca senza pensare che le tasse si devono pagare perché uno Stato possa funzionare ed il fatto che si paghino troppe tasse significa che lo Stato funziona male e non il contrario. Conseguenza di questi ragionamenti è: invece di fare in modo che lo Stato funzioni bene e che quindi addirittura si potranno pagare meno tasse ed ottenere servizi ancora migliori, NON PAGHIAMO LE TASSE che è meglio per tutti. Ovviamente è meglio per chi di soldi ne ha tanti e non per quelli che dallo Stato devono vedersi garantiti alcuni servizi a cui non potrebbero accedere perché impossibilitati (una scuola decente ? un servizio di assistenza decente ? (oggi il Servizio Sanitario italiano è tra i primi nelle classifiche mondiali nonostante sia vituperato dai più), un sistema di trasporti decente ?)
Il problema, secondo me, non si risolve dicendo NON PAGHIAMO LE TASSE ma facendo in modo che questi servizi funzionino sempre meglio e soprattutto : non è che dei disservizi dello Stato deve lamentarsi uno che eventualemnte con i soldi che ha può ovviare in altro modo ma almeno che sia chi di quei servizi ne ha necessità per vivere in modo civile. Un po' di decenza!!!
In realtà la mia lettera era questa, ma quella pubblicata mi sembra un discreto sunto.
Carissimi
leggo con il solito, ahimè, senso di fastidio la lettera della vostra lettrice che dichiara il suo prossimo abbandono del nostro Paese (povera Italia).
Sono anch'io un napoletano non "trapiantato" ma semplicemente ospite -nonostante ci viva da più di quindici anni non mi considero un Suo cittadino a tutti gli effetti- della città di Milano. Anche io sono dirigente da dodici anni e sinceramente resto meravigliato di fronte al fatto che la gentile lettrice affermi che per pagare una visita specialistica sia costretta a pagare uno specialista. Io con il mio contratto da dirigente godo dell'assicurazione Fasdac che mi garantisce visite gratuite e soprattutto rapidissime (normalmente ho solo qualche giorno di attesa) senza spendere una lira. Viaggio in Mercedes che è l'auto totalmente spesata dalla mia azienda e di sicuro non ho a che fare con mezzi di trasporto sporchi e sempre in ritardo. Anche qui: ma in una città come Milano quanti sono i mezzi pubblici sporchi e sempre in ritardo? Non dico che non ce ne siano ma sul fatto che ne costituiscano una percentuale rilevante ho un grandissimo dubbio. Tutto questo per dire che posso interpretare la lettera della vostra gentile lettrice come uno sfogo di fronte forse all'ennesima decurtazione mentre tantissimi furbi che vivono in case superaccessiorate in centro e che godono di rendite non dichiarate, ne faranno a meno essendo per lo Stato semplicemente poveri. Non posso immaginare che si tratti invece della solita furba giustificazione per infierire contro le tasse pagate da poveri "privilegiati" (io con il mio reddito mi considero tale). Qualche anno fa mi è capitato di organizzare per il MIP un evento con il compianto professor Padoa-Schioppa che ci insegnava che le tasse servono allo Stato per creare servizi e non perché costituiscano un prelievo senza ritorno. Voglio continuare a credere che il Professore avesse ragione. Forse sta anche a noi renderci conto di cosa lo Stato ci mette a disposizione. Il problema è fare in modo che i servizi ci siano e batterci perché siano distribuiti nel modo più equo possibile. Andare in Svizzera non è la soluzione.
Con stima e rispetto.
Paolo Sitopaolo.sito@fastwebnet.it
Qui invece riporto la lettera della lettrice D.P. che ha "scatenato" il tutto.
sabato 1 gennaio 2011
Anno nuovo, nuovi pensieri
E' passato un anno da quando scrivevo i miei propositi per il 2010 ed eccomi qui a fare una verifica di quello che è successo e a darmi nuovi obiettivi.
avevo detto che volevo leggere almeno 10.000 pagine di libri e sono arrivato a 11.198 (controllate pure su http://www.anobii.com/) . Un buon record.
Volevo fare qualcosa d’importante nel mondo del marketing e relativa al mio lavoro.
Ebbene son diventato Direttore Marketing di Asystel. Adesso sta anche a me dimostrare che ho qualcosa da dire in questo campo.
A Marzo frequenterò il corso di Digital Marketing al MIP (premio che il MIP ha voluto riconoscermi dopo il conseguimento del secondo posto all’eMBA Video Contest). Anche questo è un buon risultato. Spero che possa servirmi per il mio lavoro.
Nel campo del Marketing ho fatto anche de cose che ritengo molto importanti.
Ho realizzato due studi diversi per la creazione di una Community su web per conto di Ermenegildo Zegna e uno studio per il rilancio del Punt e Mes per conto di Branca. Li ho realizzati in autonomia (nel senso che non mi sono stati commissionati) e per ora sono rimasti sulla carta.
Chissà che un giorno non possano essere presi seriamente in considerazione.
C'è stata una novità comunque.

Quest'anno ho conosciuto il mondo della vela e ne sono rimasto entusiasta. Ho conosciuto Ugo Alvazzi del Frate, un vero campione in questo campo e con lui ho partecipato a due regate.
Sono stato ad Atene per la MBA Cup e all’ABCup a La Ciotat, vicino a Marsiglia. In entrambe le occasioni siamo arrivati secondi e questo è bastato per farci innamorare della vela. Questa estate quindi siamo stati in Sardegna a bordo del Tuttoèpossibile ed è stata una bellissima esperienza. Anche Franca è stata coinvolta in questa cosa il che mi fa molto piacere.
La cosa importante però è che il MIP sta organizzando con un gruppo di studenti capitanati da Ugo l'evento dell’ABCup del 2011 a Venezia. E' la prima volta che il MIP partecipa in modo così operativo all'organizzazione di un tale evento.
Spero di poter dare una mano alla realizzazione della cosa.
Bene, eccoci quindi con i nuovi propositi.
Un pensiero deve comunque andare a una personalità che abbiamo perso quest'anno. Pochi giorni prima di Natale ci ha lasciati Tommaso Padoa-Schioppa che io ho avuto il piacere di conoscere personalmente e che mi aveva lasciato un bellissimo ricordo di persona corretta e leale. Una gran bella persona. Un doveroso saluto al lui. Rimarrà per sempre nei miei ricordi.
Se rileggo quello che avevo scritto lo scorso anno non posso dichiararmi insoddisfatto.
Cominciamo dalle cose più semplici:avevo detto che volevo leggere almeno 10.000 pagine di libri e sono arrivato a 11.198 (controllate pure su http://www.anobii.com/) . Un buon record.
Volevo fare qualcosa d’importante nel mondo del marketing e relativa al mio lavoro.
Ebbene son diventato Direttore Marketing di Asystel. Adesso sta anche a me dimostrare che ho qualcosa da dire in questo campo.
A Marzo frequenterò il corso di Digital Marketing al MIP (premio che il MIP ha voluto riconoscermi dopo il conseguimento del secondo posto all’eMBA Video Contest). Anche questo è un buon risultato. Spero che possa servirmi per il mio lavoro.
Nel campo del Marketing ho fatto anche de cose che ritengo molto importanti.
Ho realizzato due studi diversi per la creazione di una Community su web per conto di Ermenegildo Zegna e uno studio per il rilancio del Punt e Mes per conto di Branca. Li ho realizzati in autonomia (nel senso che non mi sono stati commissionati) e per ora sono rimasti sulla carta.
Chissà che un giorno non possano essere presi seriamente in considerazione.
C'è stata una novità comunque.

Quest'anno ho conosciuto il mondo della vela e ne sono rimasto entusiasta. Ho conosciuto Ugo Alvazzi del Frate, un vero campione in questo campo e con lui ho partecipato a due regate.
Sono stato ad Atene per la MBA Cup e all’ABCup a La Ciotat, vicino a Marsiglia. In entrambe le occasioni siamo arrivati secondi e questo è bastato per farci innamorare della vela. Questa estate quindi siamo stati in Sardegna a bordo del Tuttoèpossibile ed è stata una bellissima esperienza. Anche Franca è stata coinvolta in questa cosa il che mi fa molto piacere.
La cosa importante però è che il MIP sta organizzando con un gruppo di studenti capitanati da Ugo l'evento dell’ABCup del 2011 a Venezia. E' la prima volta che il MIP partecipa in modo così operativo all'organizzazione di un tale evento.
Spero di poter dare una mano alla realizzazione della cosa.
Bene, eccoci quindi con i nuovi propositi.
- Fare bene il mio lavoro ed essere notato per qualche idea innovativa in questo campo.
- Organizzare un evento con Federico Grom.
- Dare una seria mano alla comunicazione dell'evento di Giugno dell’ABCup di Venezia.
- Imparare una buona volta l'inglese

mercoledì 10 novembre 2010
Sono Direttore Marketing !!!!
Questa la comunicazione che l'Amministratore di Asystel Antonio Caserta ha inviato a tutta l'azienda comunicando la mia nuova nomina.
Che bello !
Al fine di completare l’opera di riorganizzazione aziendale avviata da qualche settimana, vi comunico la nomina di Paolo Sito a nuovo Responsabile Marketing di Asystel S.p.A.
La Direzione Marketing ci darà lo slancio per essere sempre più propositivi ed efficaci verso l’interno e l’esterno della nostra azienda.
La nuova Direzione Marketing lavorerà in staff alla Direzione Commerciale.
La Direzione Marketing si occuperà:
• di valorizzare e pubblicizzare le soluzioni informatiche che Asystel implementa e supporta
• del coordinamento e dell’attivazione delle campagne di marketing pianificate dalla Direzione Commerciale
• della gestione del data base aziendale dei Clienti e Prospect Asystel di cui deterrà la responsabilità
• della relazione con i Vendor per la pianificazione e gestione degli eventi stabiliti dalla Direzione Commerciale
• di dare la massima visibilità – all’esterno ed all’interno – di tutte le attività sviluppate
In particolare – ed è questa una mia esplicita richiesta – sarà compito della Direzione Marketing quello di attivare opportune attività di comunicazione per “allineare” l’azienda, in modo che TUTTI siano perfettamente consapevoli di cosa l’azienda sta facendo e cosa intende fare nel suo futuro.
La scelta di Paolo come referente di quest’area è una decisione che mi fa immaginare nuove ed eccitanti prospettive.
L’avvio del nuovo percorso professionale è stata accolto con l’entusiasmo di un giovincello (Paolo ha appena 50 anni :-) ) e con la convinzione di mettere a disposizione di Asystel 15 anni di storia aziendale vissuti intensamente. Vi assicuro che non è poco!
Proprio perché si parla di “allineamento” dell’azienda, Paolo avrà l’opportunità di condividere con voi le modalità operative del suo ruolo all’interno della Direzione Commerciale (ambito in cui la Direzione Marketing necessariamente dovrà muoversi).
Paolo mi ha chiesto di organizzare un evento che ha intitolato “I miei primi 50 anni e la nuova Organizzazione Asystel” e che presenterà, spero, entro la prossima settimana.
Che bello !

La Direzione Marketing ci darà lo slancio per essere sempre più propositivi ed efficaci verso l’interno e l’esterno della nostra azienda.
La nuova Direzione Marketing lavorerà in staff alla Direzione Commerciale.
La Direzione Marketing si occuperà:
• di valorizzare e pubblicizzare le soluzioni informatiche che Asystel implementa e supporta
• del coordinamento e dell’attivazione delle campagne di marketing pianificate dalla Direzione Commerciale
• della gestione del data base aziendale dei Clienti e Prospect Asystel di cui deterrà la responsabilità
• della relazione con i Vendor per la pianificazione e gestione degli eventi stabiliti dalla Direzione Commerciale
• di dare la massima visibilità – all’esterno ed all’interno – di tutte le attività sviluppate
In particolare – ed è questa una mia esplicita richiesta – sarà compito della Direzione Marketing quello di attivare opportune attività di comunicazione per “allineare” l’azienda, in modo che TUTTI siano perfettamente consapevoli di cosa l’azienda sta facendo e cosa intende fare nel suo futuro.
La scelta di Paolo come referente di quest’area è una decisione che mi fa immaginare nuove ed eccitanti prospettive.
L’avvio del nuovo percorso professionale è stata accolto con l’entusiasmo di un giovincello (Paolo ha appena 50 anni :-) ) e con la convinzione di mettere a disposizione di Asystel 15 anni di storia aziendale vissuti intensamente. Vi assicuro che non è poco!
Proprio perché si parla di “allineamento” dell’azienda, Paolo avrà l’opportunità di condividere con voi le modalità operative del suo ruolo all’interno della Direzione Commerciale (ambito in cui la Direzione Marketing necessariamente dovrà muoversi).
Paolo mi ha chiesto di organizzare un evento che ha intitolato “I miei primi 50 anni e la nuova Organizzazione Asystel” e che presenterà, spero, entro la prossima settimana.
venerdì 27 agosto 2010
Elasticità al prezzo
Questo è lo scontrino che mi è stato consegnato al Bar Centrale di Porto Cervo dopo aver consumato due caffè al banco.
Pensare che per pagare stavo tirando fuori una banconota da cinque Euro. Poi - per puro scrupolo - l'ho rimessa nel portafogli e ne ho tirato fuori una da venti. (meno male altrimenti avrei anche fatto la figura del pezzente)
Quando ho visto che il resto consisteva solo in qualche moneta ero convinto che il tizio del bar avesse sbagliato a digitare l'importo ma poi con la coda dell'occhio ho letto che invece ERA PROPRIO COSI'.
14 Euro per due caffè consumati al banco.
Mi sono detto : cosa vuoi farci, sei a Porto Cervo.
Si va bene, ma il caffè non era neanche tanto buono.
Chiedo: chi è che sbaglia ?
E' il bar ad essere esoso ?
Sono io che come un cretino sono andato a prendere un caffè in un bar dove NON SI PRENDE UN CAFFE' AL BANCO ma si va per stare lì in piazzetta a farsi guardare dagli altri ed allora i 14 Euro valgono per la vetrina e non per il prodotto?
Forse non sbaglia nessuno: è la legge dell'economia, baby.
Laddove c'è domanda c'è un'offerta congruente e quindi BECCHIAMOCI i 14 Euro.
E' questione di elasticità al prezzo.
Si vede che i signori di Porto Cervo sono molto .... elastici!!
La prossima volta almeno mi siedo e chiedo due succhi di frutta.
MA CI VADO CON LA CARTA DI CREDITO !!!!
Pensare che per pagare stavo tirando fuori una banconota da cinque Euro. Poi - per puro scrupolo - l'ho rimessa nel portafogli e ne ho tirato fuori una da venti. (meno male altrimenti avrei anche fatto la figura del pezzente)
Quando ho visto che il resto consisteva solo in qualche moneta ero convinto che il tizio del bar avesse sbagliato a digitare l'importo ma poi con la coda dell'occhio ho letto che invece ERA PROPRIO COSI'.
14 Euro per due caffè consumati al banco.
Mi sono detto : cosa vuoi farci, sei a Porto Cervo.
Si va bene, ma il caffè non era neanche tanto buono.
Chiedo: chi è che sbaglia ?
E' il bar ad essere esoso ?
Sono io che come un cretino sono andato a prendere un caffè in un bar dove NON SI PRENDE UN CAFFE' AL BANCO ma si va per stare lì in piazzetta a farsi guardare dagli altri ed allora i 14 Euro valgono per la vetrina e non per il prodotto?
Forse non sbaglia nessuno: è la legge dell'economia, baby.
Laddove c'è domanda c'è un'offerta congruente e quindi BECCHIAMOCI i 14 Euro.
E' questione di elasticità al prezzo.
Si vede che i signori di Porto Cervo sono molto .... elastici!!
La prossima volta almeno mi siedo e chiedo due succhi di frutta.
MA CI VADO CON LA CARTA DI CREDITO !!!!
domenica 21 marzo 2010
Il cinema italiano
E' da un po' di tempo che mi capita di vedere dei bei film italiani. Era un po' che non mi succedeva e quindi ne parlo. Non deve essere solo una mia sensazione perché è successo - e vi assicuro che non capitava da tantissimo tempo - che si sentono degli applausi alla fine delle proiezioni.
Mi è successo almeno un paio di volte ultimamente.
Vuol dire che il film è stato gradito, che non ha stancato e che si vuole dimostrare il proprio apprezzamento.
Occhio: parlo di film con una storia, degli attori, un inizio ed una fine.
Non parlo di quelle pacchianate di cui sento parlare. Non chiedetemi di andare a guardare film con bombe che scoppiano ogni 10 minuti o con colpi di kalashnikov dietro ogni angolo oppure con le auto che fanno l'autoscontro ad ogni incrocio. Quelli sono dei video portati al cinema dove più rumore c'è e più si credono espressivi.
Questo non significa che non sono andato a guardare Avatar che di sicuro non ha le caratteristiche per essere un bel film. Sono andato a vederlo perché era un fumettone tecnologico. Non più di questo. Non credo che avesse nemmeno una storia. Non si può chiamare storia una trama di cui sai già la fine nel momento in cui partano i titoli iniziali e dai un'occhiata alle prime scene.
Complimenti.

Applausi anche per loro.
Mi è successo almeno un paio di volte ultimamente.
Vuol dire che il film è stato gradito, che non ha stancato e che si vuole dimostrare il proprio apprezzamento.
Occhio: parlo di film con una storia, degli attori, un inizio ed una fine.
Non parlo di quelle pacchianate di cui sento parlare. Non chiedetemi di andare a guardare film con bombe che scoppiano ogni 10 minuti o con colpi di kalashnikov dietro ogni angolo oppure con le auto che fanno l'autoscontro ad ogni incrocio. Quelli sono dei video portati al cinema dove più rumore c'è e più si credono espressivi.
Parlo di cose diverse.
Mi è piaciuto tantissimo La prima cosa bella che aveva una bellissima storia, delle bravissime attrici e ti lasciava qualcosa dentro. Quando il film è una storia triste e ti fa ridere vuol dire che chi lo ha scritto e diretto è proprio bravo. Questo è uno di quei casi. Virzì è stato proprio bravo.Complimenti.

La scorsa settimana sono stato a vedere anche Mine vaganti e l'ho apprezzato tantissimo.
Anche qui, bella storia, bravi attori e scene stupende (la casa della famiglia Cantone è un vero spettacolo e le scene girate per Lecce son veramente memorabili).
Bravo Ozpetek, bravo Fantastichini, bravo Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi.Applausi anche per loro.
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