Non basta una grande idea per avere successo. La
storia ci insegna che sono tantissime quelle naufragate nella loro messa in
opera. In termini tecnici si dice che si può avere un progetto interessante,
un’idea sulla strategia da perseguire, ma se si difetta nell’execution
non si ha alcuna speranza. Una buona execution è frutto di diversi
fattori:
- il contesto in cui ci stiamo muovendo dettato dal momento economico, politico, sociale;
- la competenza specifica (è un po’ difficile realizzare qualcosa di cui non si conosce nulla o dove esiste tanta gente che ne sa molto più di te);
- la fortuna di trovarsi al momento giusto al posto giusto (la citazione in un articolo, essere ospite di una trasmissione televisiva dove si parla dell’argomento e dalla quale esci come l’esperto mondiale della tematica, l’incontro in ascensore con quello che si rileverà essere il tuo finanziatore).
In ogni caso per avere successo bisogna sapere cosa
si vuol fare. Non si può iniziare un progetto senza pianificare con cura il
cammino che deve portarci al risultato cercato.
Un ottimo strumento, che ho anche qualche volta
utilizzato per progetti di semplice impatto, è quello di definire una Mappa Strategica su cui eventualmente
implementare una Balanced Scorecard.
Robert Kaplan e David Norton, Professori della Harvard
Business School con l’articolo «The
Balanced Scorecard - Measures that Drive Performance» hanno proposto un
nuovo approccio per misurare le performance aziendali. L’aspetto rivoluzionario
sta nel prendere in considerazione oltre agli aspetti puramente economici, che
normalmente danno informazioni quando un evento si è già verificato e ormai è troppo
tardi per porvi rimedio, anche altre prospettive fondamentali alla corretta
attuazione di una strategia.
Come
definire una Mappa Strategica per il proprio progetto
Bisogna definire le azioni che s’intendono attuare
sotto le 4 prospettive.
Prospettiva
dell’apprendimento:
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si considerano tutte le attività riguardanti le
risorse umane coinvolte nel progetto
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Prospettiva dei processi:
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si pianificano tutte le attività che riguardano
l’organizzazione del lavoro
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Prospettiva del Cliente:
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si progettano le azioni che coinvolgono
direttamente le attività fatte nei confronti dei Clienti
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Prospettiva economica:
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si disegnano le attività concernenti argomenti di
natura e impatto prettamente economico
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Supponiamo che un’azienda persegua l’obiettivo di
aumentare i propri ricavi e che voglia pianificare come arrivare a questo
risultato.
Potrà identificare (secondo la prospettiva
dell’apprendimento) che è necessario effettuare del coaching ad un dirigente per
far in modo che sia più in linea con i compiti affidatigli , oppure effettuare
delle azioni di coinvolgimento di tutto il personale, oppure effettuare
specifici corsi di addestramento per un particolare settore aziendale. Da qui
si potrebbe passare, nell’ottica dei processi, ad identificare come necessario
l’utilizzo di un nuovo CRM e così via.
Questo fino ad arrivare all’obiettivo, e quindi
alla stesura completa, della propria Mappa
Strategica.
Si potrebbe arrivare quindi a un disegno del tipo
di quello sotto riportato.
La definizione di una Balanced Scorecard, che potrebbe essere argomento di un nuovo articolo, definisce le variabili (driver) che possano servire a verificare l’attuazione della strategia.
Se si è immaginato di incrementare il numero di
eventi marketing, il driver potrà essere proprio il numero di eventi
organizzati oppure il numero di partecipanti a questi eventi e si potrà
controllare come questo driver si comporta nel tempo sapendo che, qualora
l’obiettivo non venisse perseguito relativamente a questa attività, sarà molto
probabile che le azioni che da questa dipendono avranno grossa difficoltà a
realizzarsi.
E’ ovvio che la pianificazione di una strategia da
adottare non è il progetto, né che un’ottima pianificazione è necessaria al suo
successo, ma sapere come muoversi e studiare prima quali debbano essere i passi
per arrivare all’obiettivo che ci si è posti è di estremo aiuto.
E’ quello che cerco di fare sempre anche nel mio
modo di lavorare. So che un lavoro del genere aiuta a chiarire i dubbi prima
che questi si presentino in corso d’opera.
In fondo lo chiedeva anche il grande Totò: per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?
In fondo lo chiedeva anche il grande Totò: per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?
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